Dopo aver presentato le loro scoperte ieri al presidente siriano Ahmed al-Sharaa, il comitato investigativo incaricato di determinare i fatti dietro gli scontri e le atrocità commesse lungo la costa del nord-ovest della Siria a marzo, ha rilasciato le proprie conclusioni. Questi sono alcuni dei punti salienti del rapporto: -Gli investigatori hanno viaggiato e perquisito 33 siti sulla costa o nelle vicinanze. -Oltre 230 militari e personale di sicurezza sono stati uccisi dagli Assadisti, con 265 sospetti identificati finora. -Le famiglie delle vittime hanno riferito che i resti degli Assadisti hanno utilizzato le loro aree per attaccare le forze di sicurezza. -Ben oltre 200.000 individui armati si sono recati sulla costa dopo le prime imboscate contro le forze militari/sicurezza da parte degli Assadisti, causando caos. -La morte di almeno 1.426 persone (civili e ex membri del regime di Assad) è documentata, comprese 90 donne. -Gravi violazioni contro i civili sono state registrate l'8 e il 9 marzo. -Violazioni sono state registrate in diverse operazioni da parte delle forze di sicurezza. -Alcuni individui hanno formato bande per saccheggiare città e paesi lungo la costa. -Oltre 480 casi segnalati di incendio doloso. -Individui si sono spacciati per forze militari/sicurezza per commettere violazioni e atrocità contro i civili. -Finora sono stati identificati 298 individui coinvolti in violazioni e atrocità. Dopo aver annunciato i risultati dell'indagine, il capo del comitato di accertamento dei fatti, Jumaa al-Anzi, ha annunciato che tutte le informazioni sui crimini commessi sono state fornite al pubblico ministero, aggiungendo: “Lo stato è serio nel ritenere responsabili tutti i funzionari di tutti i ranghi, e i prossimi giorni lo riveleranno.”
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